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Atto di indirizzo del Ministro Carrozza

ATTO di INDIRIZZO concernente l'individuazione delle priorità politiche del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca per l'anno 2014

In coerenza con la strategia dell'Unione Europea per il 2020, il presente Atto di indirizzo per l'anno 2014 individua le priorità politiche con le relative aree di intervento aggiornate ed integrate sulla base delle nuove finalità da perseguire.

 

Priorità politica 1 - Razionalizzazione e semplificazione dell'organizzazione amministrativa centrale e periferica. Dematerializzazione delle procedure amministrative

L'art. 2 del DL 95/2012 prevede la riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni. Il Ministero intende cogliere l'occasione per mettere a punto un processo di razionalizzazione e semplificazione della struttura organizzativa. E' in fase di perfezionamento il nuovo assetto organizzativo dell'amministrazione attraverso una più efficace riallocazione delle funzioni amministrative e una semplificazione delle procedure.

La razionalizzazione e la dematerializzazione delle procedure saranno il principale mezzo di semplificazione e velocizzazione dei rapporti con gli utenti intermedi del Ministero quali: scuola, formazione superiore e ricerca.

In tale ottica, saranno consolidate azioni tese all'ottimizzazione dell'efficienza e della trasparenza di cui al D.lgs. 33/2013 e al rafforzamento delle misure finalizzate alla prevenzione della corruzione di cui alla L. 190/2013, in prosecuzione dell'attuazione del ciclo di gestione della performance e del collegato "Sistema di misurazione e valutazione della Perfomance".

Tali azioni e misure, esplicitate nei relativi documenti di programmazione seguendo la logica d'interazione ed integrazione, permetteranno al Ministero di dare piena attuazione, oltre alle proprie specifiche finalità istituzionali (la promozione e lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica e la garanzia dell'istruzione), anche ai principi generali applicabili a tutte le Amministrazioni Pubbliche e ai pubblici funzionari, quali i principi di imparzialità e di buon andamento (art. 97), il dovere, da parte del pubblico funzionario, di agire nell'esclusivo interesse del Paese e di adempiere alle funzioni attribuite con disciplina ed onore.

L'agenda digitale presentata dalla Commissione Europea è uno dei punti cardine dell'Europa 2020: il Ministero si adopererà per la piena dematerializzazione delle procedure amministrative, intesa non solo come fonte di risparmio economico, ma soprattutto come l'occasione per utilizzare al meglio il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione favorendo innovazione e progresso.

Priorità politica 2 - Attuazione del Piano di Edilizia scolastica per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per la costruzione di nuove scuole

Per quanto attiene questa priorità politica, al fine di garantire che gli studenti siano accolti ogni giorno in edifici ben organizzati, ma soprattutto sicuri, il Ministero si impegna ad assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria dei circa 43.000 edifici scolastici, nonché la costruzione di nuove scuole per sostituire quelle più vecchie o irrecuperabili.

Quanto alla costruzione di nuove scuole, occorre valutare l'esito della prima sperimentazione dei fondi immobiliari utilizzati a tal fine. Il Ministero, com'è noto, ha avviato tale sperimentazione, investendo 38 milioni di euro e molti comuni (438) hanno risposto all'avviso pubblico.

Nonostante gli investimenti per l'edilizia scolastica, non sufficienti ma comunque non irrisori (arca 1900 milioni di euro negli ultimi 10 anni), l'edilizia scolastica continua a presentare una situazione di estrema difficoltà.

L'articolo 11, del decreto legge n. 179/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221/2012, ha istituito presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il Fondo Unico per l'edilizia scolastica, prevedendo espressamente che "tutte le risorse iscritte nel bilancio dello Stato comunque destinate a finanziare interventi di edilizia scolastica" confluiscano nel già citato Fondo. Tali risorse, attraverso un ruolo di programmazione delle Regioni, devono essere trasferite a Province e Comuni, che, come proprietari degli edifici, potranno procedere alla realizzazione degli interventi. Il Fondo garantirà una maggiore efficacia nelle procedure di monitoraggio degli interventi in corso e di valutare i tempi e i metodi di realizzazione.

A tal fine, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, occorre studiare un meccanismo che consenta agli enti locali di poter spendere per tale finalità nonostante i vincoli di finanza pubblica.

L'articolo 18, commi 8 e 8- ter del D.L. n. 69/2013, stanziano rispettivamente 300 milioni di contributi INAIL nel triennio 2014-2016 e 150 milioni nell'anno 2014, per la realizzazione di interventi urgenti su progetti immediatamente cantierabili. Sarà data attuazione

Da ultimo, considerato che la situazione dell'edilizia scolastica necessita di uno sforzo straordinario, al fine di consentire interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico, è stata prevista dall'articolo 10 del D.L. n. 104/2013, la possibilità per le Regioni di stipulare mutui trentennali con la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio di Europa e la Cassa Depositi e Prestiti.

Priorità politica 3 - Sistema di valutazione come strumento di supporto alla gestione delle istituzioni scolastiche

Un sistema di valutazione, inteso non come "dare ì voti", ma come una necessità dell'istituzione scolastica per verificare gli esiti rispetto agli obiettivi definiti, consente di intervenire sul piano dell'offerta formativa per migliorare le criticità emerse. La valutazione ha il fine di agevolare un processo di auto-miglioramento della qualità di apprendimento e della didattica e non di mettere in atto meri processi sanzionatori. Si passa, quindi, da una scuola che illustra il proprio operato attraverso il piano dell'offerta formativa, ad una scuola che rende noti obiettivi, priorità e risultati raggiunti, verificati attraverso un sistema di valutazione esterno.

Priorità politica 4 - Infrastrutturazione digitale delle scuole

L'amministrazione intende modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l'infrastrutturazione digitale delle scuole e l'integrazione delle tecnologie nella didattica. L'innovazione digitale rappresenta per la scuola l'opportunità di superare il concetto tradizionale di classe, creando uno spazio di apprendimento aperto sul mondo nel quale costruire il senso di cittadinanza e realizzare "una crescita intelligente, sostenibile e inclusive/', le tre priorità di Europa 2020.

Priorità politica 5 - Potenziamento dell'istruzione tecnico-professionale e raccordo dei sistemi di istruzione, di formazione e lavoro

Il divario ancora esistente tra domanda e offerta di lavoro per le professioni tecniche e la crescita delle filiere produttive nei settori strategici dell'economia nazionale, deve andare progressivamente a ridursi. Per questi motivi è fondamentale potenziare l'istruzione tecnico professionale e raccordare i sistemi di istruzione, formazione e lavoro, soprattutto rafforzando gli Istituti Tecnici Superiori in una dimensione multi regionale. La cerniera studio/lavoro in Italia è un punto critico ma costituisce l'elemento decisivo per conseguire risultati visibili anche nel breve-medio termine nel campo dell'avviamento al lavoro qualificato.

In quest'ottica, assume un ruolo di primaria importanza l'istituzione dei CPIA (Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti), previsti a partire dall'a.s. 2014/2015; a tal proposito sarà necessario avviare sin dal prossimo anno scolastico un adeguato numero di progetti assistiti a livello nazionale e porre in essere una serie di azioni in grado di raccordare 1 CPIA con il sistema delle reti territoriali dell'apprendimento permanente, e con il Sistema nazionale di certificazione delle competenze.

Priorità politica 6 - Semplificazione delle procedure di avvio dell'anno scolastico

Nell'anno scolastico 2012-2013, l'introduzione delle iscrizioni on-line ha notevolmente velocizzato per le famiglie la procedura di iscrizione e diminuito il carico di lavoro degli uffici dell'amministrazione periferica e delle segreterie scolastiche.

Si intende proseguire dunque su questa strada, al fine di velocizzare tutte le operazioni di avvio dell'anno scolastico, compreso le procedure di nomina dei docenti di ruolo e dei supplenti, mediante mirate azioni di semplificazione e con un adeguato supporto agli uffici delle amministrazioni periferiche.

Priorità politica 7 - Rafforzamento dell'autonomia delle istituzioni scolastiche

L'autonomia delle istituzioni scolastiche ha consentito loro negli anni di adottare soluzioni funzionali alla realizzazione dei piani dell'offerta formativa e alle esigenze e vocazioni di ciascun alunno, in coerenza con gli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione e nel rispetto della libertà di insegnamento, delle scelte educative e formative dei genitori e del diritto ad apprendere degli studenti.

Da un punto di vista organizzativo questo si è tradotto in una maggiore flessibilità del servizio scolastico, diversificazione, realizzazione dell'integrazione e miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, anche attraverso l'introduzione e la diffusione di tecnologie innovative.

Rafforzare l'autonomia delle istituzioni scolastiche significa dunque utilizzare al meglio un importante strumento per il successo scolastico delle giovani generazioni.

Priorità politica n. 8 - Semplificare i rapporti tra le strutture di Formazione Superiore e il MIUR

Occorre innanzitutto effettuare un monitoraggio dell'attuazione della legge n. 240/2010. E' necessario semplificare le procedure di chi opera negli atenei, sburocradzzandone il più possibile la gestione al fine di poter dedicare più tempo alla formazione degli studenti. E' importante, quindi, intervenire sui profili che nell'attuazione risultano problemadci nonché semplificare taluni provvedimenti attuativi della normativa primaria.

Alla base di tutto è di fondamentale importanza una radicale semplificazione dei rapporti tra gli istituti di formazione superiore e il Ministero: in questo modo sarà più efficiente il monitoraggio sull'attuazione della legge n. 240/2010, ma soprattutto qualsiasi intervento futuro sul settore sarà all'insegna della massima efficacia.

Si intende porre in essere una serie di azioni volte alla raccolta, elaborazione statistica e pubblicazione di dati sull'attività svolta dai diversi atenei all'insegna della massima trasparenza.

Priorità politica n. 9 - Sostenere il percorso di internazionalizzazione del sistema Ricerca e del sistema di Formazione Superiore

Gli istituti di formazione superiore devono essere parte integrante del sistema di istruzione superiore europeo e devono essere attrezzati per collaborare e competere in tale sistema. La nostra capacità di agire nel sistema internazionale dipenderà dalla "leggibilità" e "portabilità" delle nostre regole in altre lingue e culture.

Siamo consapevoli della difficoltà ad attrarre studenti, ricercatori e professori stranieri in Italia, e dunque se vogliamo evitare la nostra marginalizzazione, dobbiamo operare rapidamente per la semplificazione e flessibilità del nostro sistema.

La scienza e la ricerca sono la base essenziale della competitività del Paese: la creazione di un "sistema nazionale della ricerca" efficiente è dunque un'esigenza strategica per il Sistema Paese essendo la ricerca uno dei principali volani per lo sviluppo. In tale ottica, per quanto riguarda gli enti di ricerca, è importante da un lato garantire, mediante una stretta collaborazione tra ì Ministeri a vario titolo competenti, un governo unico del processo e quindi una coesione delle politiche sulla ricerca, e dall'altro, dare risposte adeguate alle istanze degli "stakeholders" in merito ai tempi delle procedure amministrative, all'erogazione delle risorse ai beneficiari e alla trasparenza delle procedure.

L'azione di semplificazione coinvolgerà anche i diversi settori della ricerca per i quali si intende velocizzare le procedure di selezione, istruttoria e finanziamento dei diversi progetti.

E' importante, d'altra parte, sostenere il percorso di internazionalizzazione del sistema Ricerca; le nostre strutture devono essere parte integrante dello spazio Europeo della Ricerca (ERA) e devono essere attrezzate per collaborare e competere. L'accrescimento della mobilità delle conoscenze e dei lavoratori e l'intensificazione della cooperazione multilaterale tra gli istituti di ricerca degli Stati membri sono gli obbiettivi principali dell'ERA.

La Strategia Europa 2020 afferma che per ottenere buoni risultati l'Europa dovrà agire in modo collettivo, in quanto Unione. Sarà dunque fondamentale sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione. Per questi motivi un sistema ricerca limitato ai confini nazionali non è in grado di fornire quell'impulso di cui il sistema economico necessita. Si intende dare forza e incentivare iniziative già prese in considerazione in ambito ERA quali la programmazione congiunta tra Stati membri, il partenariato europeo dei ricercatori, la gestione della proprietà intellettuale ed il trasferimento della conoscenza.

E' di fondamentale importanza, in tale ottica, l'introduzione di standard internazionali di qualità e trasparenza di valutazione tra pari, nella selezione dei progetti di ricerca.

Priorità politica n. 10 - Promozione dello status di ricercatore attraverso l'educazione all'indipendenza e una reale autonomia del ricercatore

E' necessario ricostruire un contesto nazionale favorevole alla valorizzazione dei nostri talenti, con particolare riferimento a coloro che quotidianamente sono impegnati nel mondo della ricerca, creando un vero e proprio "ecosistema" capace di valorizzare i talenti nazionali. Da tempo dal nostro Paese i talenti escono (e non rientrano), non per una naturale predisposizione alla circolazione, ma per la "disperazione" di trovarsi all'interno di un contesto incapace di valorizzare e di offrire adeguate opportunità di espressione.

Si intende, quindi, sviluppare e porre in essere una serie articolata e organica di interventi finalizzati alla realizzazione del predetto obiettivo. Da un lato, occorre favorire e sviluppare una vera e propria "educazione all'indipendenza": il ricercatore deve avere a disposizione una serie di strumenti idonei ad accrescere la sua vocazione ad essere indipendente, ad essere in grado di muoversi nello spazio globale della ricerca e di competere per finanziamenti da parte delle istituzioni di ricerca internazionale.

Sul piano della libertà di ricerca, è una priorità strategica favorire una reale autonomia del ricercatore, che dovrà essere messo nella condizione di poter partecipare liberamente e autonomamente ai bandi di ricerca, eliminando vincoli tuttora esistenti nel mondo accademico, e garantendo al ricercatore la gestione diretta e autonoma dei fondi acquisiti e la loro "portabilità" in casi di mobilità geografica e disciplinare. Infatti, l'attività di ricerca, per sua stessa natura, è autonoma e basata sulla creatività: ecco perché appare necessario il riconoscimento della specificità del lavoro nella ricerca e definizione dello stato giuridico del personale degli enti pubblici di ricerca.

La reale autonomia del ricercatore dovrà essere appositamente monitorata dagli istituti di formazione superiore. Si intende, infatti, elaborare un sistema di monitoraggio e valutazione in itinere ed ex post dei progetti di ricerca.

Priorità politica ti. 11 - Rilancio del sistema dell'alta formazione attraverso una riforma del sistema dei conservatori e delle accademie

E' fondamentale il rilancio delle istituzioni AFAM sul territorio con un'azione di razionalizzazione e ottimizzazione che valorizzi le eccellenze, accentuando le loro vocazioni in relazione alle peculiarità del territorio. Il rilancio può avvenire anche favorendo le relazioni e le collaborazioni tra

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