CONDIDERATO che il contingente numerico provinciale assegnato in prima battuta al personale docente per le scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado e personale educativo si è rivelato insufficiente e che è stato possibile utilizzare ulteriori 256 unità disponibili dal totale del contingente assegnato al personale ATA, poiché non necessari, e per effetto di tale assegnazione si sono saturati i contingenti della scuola dell’infanzia, del II grado e del personale educativo per un residuo di 44

posti ulteriormente ripartiti tra la scuola primaria e scuola di I grado, tale da rendere possibile la seguente definitiva suddivisione proporzionale:

• docenti di scuola dell’infanzia n. 130

• docenti di scuola primaria n. 619

• docenti della scuola secondaria di primo grado n.360

• docenti della scuola secondaria di secondo grado n. 460

• personale educativo n. 5

• personale A.T.A.n.66;

 

di non dover inserire negli elenchi il personale appartenente a classe di concorso in esubero iscritto a frequentare i corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, in quanto trattasi di formazione obbligatoria e quindi non rientrante nel 3%

del contingente regionale dei permessi per il diritto allo studio;

Il personale appartenente al comparto scuola della provincia di Roma, incluso negli allegati elenchi che sono parte integrante del presente provvedimento, è

autorizzato ad usufruire dei permessi straordinari per il diritto allo studio nell’anno 2015.

I beneficiari di tali permessi risultano di seguito indicati per ordine di scuola:

- INFANZIA da posto 1 a posto 130

- PRIMARIA da posto 1 a posto 619

- I GRADO da posto 1 a posto 360

- II GRADO da posto 1 a posto 460

- EDUCATIVO da posto 1 a posto 5

- ATA da posto 1 a posto 66

Avverso il presente provvedimento è esperibile, da parte di chi vi abbia interesse, ricorso al Giudice Ordinario in funzione di Giudice del lavoro, tenuto

conto delle modifiche in materia di conciliazione ed arbitrato apportate al Codice di Procedura Civile dall’art. 31 della legge 4 novembre 2010 n° 183.