Mobilitazioni

Ambiti territoriali: dal MIUR criteri inaccettabili, di male in peggio

Riprendiamo il comunicato stampa pubblicato dalla Gilda Nazionale data l'importanza del tema affrontato

Contestiamo con forza la definizione degli ambiti territoriali che ci è stata illustrata questa mattina al Miur”. Così la Fgu-Gilda degli Insegnanti commenta l´esito dell´incontro che si è svolto a viale Trastevere in data 3-12-2015 su ambiti territoriali e mobilità.

 “I criteri che il tavolo tecnico del Miur avrebbe predisposto per la costituzione degli ambiti – spiega la delegazione del sindacato che ha partecipato all´incontro – rappresentano una grave minaccia per il diritto dei docenti alla titolarità della cattedra nella propria scuola. E´ chiaro che i parametri individuati dal ministero sono funzionali alla chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, uno dei pilastri su cui si fonda la legge 107 e contro cui continueremo a batterci con ogni strumento possibile”.

Ecco i criteri delineati dall´amministrazione per la definizione degli ambiti territoriali: 

  •  non potranno avere territorio di province o regioni diverse;
  •  dovranno comprendere scuole del primo e del secondo ciclo;
  •  non dovranno includere al loro interno un numero non superiore a 40mila allievi, con deroga a 60mila nelle città metropolitane;
  •  non dovrebbero avere una popolazione scolastica inferiore a 22mila alunni;
  •  dovranno comprendere singole istituzioni nella loro interezza;
  •  si prevedono deroghe per le 4 province al di sotto di 22mila allievi (Gorizia, Isernia, Verbania, Oristano).


“Per citare soltanto qualche esempio, secondo questo schema, – incalza la Fgu-Gilda – Napoli sarebbe suddivisa in 26 ambiti, Roma in 25, Foggia in 6, Avellino in 4, Nuoro in 2. Rispetto ai distretti attuali che sono circa 800, si passerebbe a circa 380 ambiti se si tenesse conto del numero medio degli allievi senza deroghe. Ovviamente spetterà agli Uffici scolastici regionali applicare i criteri e definire gli ambiti. Ma appare subito evidente che, se i parametri resteranno questi, ci saranno migliaia di docenti costretti a estenuanti, quanto impossibili, trasferte per raggiungere la sede di lavoro. La provincia di Nuoro, per esempio, è troppo vasta per essere divisa in appena 2 ambiti. Rispetto, poi, al criterio riguardante la popolazione scolastica, basta citare il caso della Val Camonica dove il numero di alunni è inferiore a 22mila e tra una scuola e un´altra la distanza può arrivare fino a 70 chilometri. Non appena definiti i provvedimenti - conclude il sindacato – ci rivolgeremo alla magistratura per impugnarli.”.

Roma, 3 dicembre 2015
Ufficio stampa Gilda Insegnanti

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