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Diritto allo Studio: la Gilda non si piega

La FGU non firma il contratto integrativo regionale perché lo ritiene decisamente discriminatorio nei confronti di alcune categorie di lavoratori della scuola e contrassegnato da orientamenti “brunettiani

Il 6 novembre 2013 presso l’USR del Lazio la FGU del Lazio è stato siglato l’accordo tra OO.SS. e Miur sul diritto allo studio. La nostra sigla sindacale si è rifiutata di firmare il contratto, diversamente da tutte le altre sigle,  perché l’accordo è stato caratterizzato dall’assoluta mancanza di disponibilità da parte dell’amministrazione a recepire le giuste istanze dei lavoratori della scuola, supportate dalle stesse norme citate nello stesso contratto.

La mancata sottoscrizione della FGU  è da imputarsi, inoltre, alla non acquisizione  delle segnalazioni poste dalla nostra organizzazione alla bozza contrattuale circa aspetti di non poco conto quali:

1)      la determinazione del contingente (considerando l’organico di fatto e non limitandosi all’organico di diritto)

2)      l’analisi  più attenta  circa la priorità degli aventi diritto (ad esempio coloro che  parteciperanno ai PAS e ai TFA, di ruolo e non, nonché il personale ATA a tutti i corsi specifici utili alla progressione di carriera, ecc.), il  rispetto alla concessione dei permessi e modalità di fruizione che  molto lasciano il fianco alle interpretazioni.

3)      Infine, ciò che ha lasciato sgomenti sono le condizioni poste nell’art. 7, relative alla durata e modalità di fruizione dei permessi, in quanto si è compiuta un inversione di rotta rispetto al precedente contratto (CCIR 2008) che lascia trasparire, neanche tanto velatamente, orientamenti suggeriti dalla famosa Circ. 12/2011 di “brunettiana” memoria  impedendo di utilizzare le 150 ore per la preparazione e studio di esami e tesi di laurea dato che nel nuovo CCIR sono concessi soltanto 4 giorni di permessoin un anno!!!

La FGU ritiene, pertanto, che il CCRI sul diritto allo studio, stipulato tra MIUR e le altre sigle sindacali, sia decisamente iniquo ed esprima un netto arretramento sui diritti concessi ai lavoratori dalla normativa che regola i permessi-studio!

 


 

Allegato:

>> comunicato Federazione Gilda - Unams



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